La genesi si compie nel caos, in un ignoto dove le idee prendono forma. I tarocchi sono la progenie di idee antiche, hanno volto sfuggente e voce elusiva. Chiamano: e in questo volume molteplici presenze rispondono. Accade, così, che due artisti immergano le mani nelle tenebre, per strappare alla voragine il loro sguardo e tracciarlo sulla carta. E che, accanto alle immagini, cinque scrittori si tendano all’ascolto per raccoglierne le voci, sotto forma di poesia in prosa. Intorno a loro, onnipresente, la musica.
Il risultato non è un convenzionale volume sui tarocchi quanto, piuttosto, un libro in cui si restituisce agli arcani il loro potere più assoluto e dirompente: quello creativo. Con il “permesso” di essere loro stesse a mostrarsi, le carte si donano al lettore pure e incontaminate, invocate soltanto con il loro nome, eternamente ri-create.
A partire dalle tavole di Marianna Bussola (pittrice) e Giorgio Cecchinato (artista digitale) i 22 arcani maggiori prendono vita attraverso le parole di Giovanna Amato (poeta e scrittrice), Samanta Cinquini Mia (artista e tarologa), Valentina Ferri (editrice e scrittrice), Giorgio Galli (scrittore) e Ivonne Mussoni (poeta). A incorniciare questo ensemble troviamo l’introduzione interpretativa di Marta Morgana Rudoni (storica dell’arte) e il contributo della violinista Virginia Sutera tramite il progetto Note di copertina.
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